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Oliver Reiser

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Le scottature solari viste dal chimico Deutsch

Oliver Reiser (traduzione italiana a cura di Chiara Cabrele)

Una scottatura solare è più che un temporaneo arrossamento della pelle: i raggi UV provocano danni alle molecole del DNA, che a lungo andare possono far insorgere il tumore della pelle. © Chemie-im-Alltag 2004-2007.

L'estate è per molti la stagione più bella dell'anno. Il calore del sole sulla nostra pelle ci procura una sensazione di piacere e ci carica di energia. Poco importa se ci prendiamo una scottatura più o meno leggera, che scompare dopo qualche giorno senza lasciare tracce visibili.

Purtroppo, anche se la pelle si riprende completamente dopo una scottatura solare, l'energia dei raggi UV può innescare una reazione fotochimica che modifica la struttura del DNA: ciò causa mutazioni genetiche che, a lungo andare, favoriscono l'insorgere di tumori della pelle.

I raggi UV del sole

Ci sono tre tipi di raggi UV emessi dal sole: UV-A, UV-B e UV-C. Ogni tipo è caratterizzato da un determinato intervallo di lunghezze d'onda (vedi la tabella a destra), che comporta un determinato livello di energia. Più corta è la lunghezza d'onda di una radizione, maggiore è la sua energia. Anche l'intensità delle radiazioni solari influenza il loro effetto sulla pelle: questa a sua volta dipende dalla presenza o meno di nuvole, dalla quantità di ozono presente nella stratosfera e dal tasso di umidità dell'aria. Questi fattori cambiano con la latitudine e l'altitudine, con le stagioni e le ore del giorno. Inoltre, le radiazioni riflesse da una superficie d'acqua o dalla neve sono più intense di quelle riflesse da un prato verde.

 

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