>
Oliver Reiser

www.la-rubrica-della-chimica.com

 

Le scottature solari viste dal chimico [seconda parte] Deutsch

Prof. Oliver Reiser (traduzione italiana a cura di Chiara Cabrele)

Una scottatura solare è più che un temporaneo arrossamento della pelle: i raggi UV provocano danni alle molecole del DNA, che a lungo andare possono far insorgere il tumore della pelle.

< < < vai alla pagina precedente

Le radiazioni UV-C

Si tratta di radiazioni a lunghezze d'onda intorno ai 240 nm, il che corrisponde ad un'energia intorno alle 120 kcal/mole – sufficienti a distruggere le molecole che costituiscono la nostra pelle. Per fortuna, le radiazioni UV-C vengono assorbite dallo strato di ozono.

Le radiazioni UV-B

Si tratta di radiazioni a lunghezze d'onda intorno ai 300 nm, il che corrisponde ad un'energia intorno alle 95 kcal/mole – non sufficienti a distruggere molecole stabili, ma sufficienti per eccitare gli elettroni pi-greco di composti aromatici ed innescare così fotoreazioni. Visto che le basi del DNA contengono sistemi aromatici, le radiazioni UV-B sono in grado di alterare il nostro patrimonio genetico.

I raggi UV-B vengono assorbiti dallo strato di ozono per il 90%. Colpita dai raggi UV-B, la nostra pelle viene stimolata a produrre melanina che è responsabile dell'abbronzatura. Però, i raggi UV-B accelerano anche il processo di invecchiamento della pelle, che si manifesta con l'apparizione di rughe e perdita di elesticità.

 
Le radiazioni UV-A

Si tratta di radiazioni a lunghezze d'onda intorno ai 350 nm, il che corrisponde ad un'energia intorno alle 80 kcal/mole – non sufficienti a distruggere molecole stabili o innescare reazioni fotochimiche. Queste radiazioni portano ad un'abbronzatura poco intensa e solitamente di breve durata.

 

> > > vai alla pagina seguente

 

Articoli sul tema:
L'effetto serra visto dal chimico