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Si tratta di radiazioni a lunghezze d'onda intorno ai 240 nm, il che corrisponde ad un'energia intorno alle 120 kcal/mole – sufficienti a distruggere le molecole che costituiscono la nostra pelle. Per fortuna, le radiazioni UV-C vengono assorbite dallo strato di ozono.
Si tratta di radiazioni a lunghezze d'onda intorno ai 300 nm, il che corrisponde ad un'energia intorno alle 95 kcal/mole – non sufficienti a distruggere molecole stabili, ma sufficienti per eccitare gli elettroni pi-greco di composti aromatici ed innescare così fotoreazioni. Visto che le basi del DNA contengono sistemi aromatici, le radiazioni UV-B sono in grado di alterare il nostro patrimonio genetico.
I raggi UV-B vengono assorbiti dallo strato di ozono per il 90%. Colpita dai raggi UV-B, la nostra pelle viene stimolata a produrre melanina che è responsabile dell'abbronzatura. Però, i raggi UV-B accelerano anche il processo di invecchiamento della pelle, che si manifesta con l'apparizione di rughe e perdita di elesticità.
Si tratta di radiazioni a lunghezze d'onda intorno ai 350 nm, il che corrisponde ad un'energia intorno alle 80 kcal/mole – non sufficienti a distruggere molecole stabili o innescare reazioni fotochimiche. Queste radiazioni portano ad un'abbronzatura poco intensa e solitamente di breve durata.
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